Foto Zingaro.

Rocce calcaree a strapiombo su un mare limpido e turchese, piccole insenature e spiagge di ciottoli bianchi, anfratti e grotte abitate fin dal Paleolitico superiore, come l'importante sito preistorico della grotta dell'Uzzo, e poi le palme nane che ricrescono tra la gariga e la macchia mediterranea.

Sono questi gli ingredienti naturali e paesaggistici che fanno dello Zingaro un vero e proprio paradiso sulla terra.

Oggi, per esplorare la riserva via terra, si può solo camminare. Dei cinque percorsi, tutti ben segnalati e percorribili il più facile e battuto costeggia per sette chilometri la costa e rappresenta la scelta ideale per accedere agevolmente alle calette più spettacolari come Cala Capreria, Cala Disa, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala Torre dell'Uzzo e Cala Tonnarella dell'Uzzo.

Tra un bagno e l'altro, ci si può trattenere qualche ora in più e visitare, oltre al Centro di educazione ambientale, anche i cinque musei dedicati a varie tematiche, dalla pesca del tonno rosso nel Museo delle attività marinare alla lavorazione del grano nel Museo della civiltà contadina; l'arte d'intrecciare la giummara (la palma nana) e le altre fibre vegetali nel Museo dell'intreccio, fino all'antico utilizzo della manna nel Museo della manna. E infine, la fauna e la flora nel Museo naturalistico dove, tra le altre curiosità in mostra, si scopre che proprio nei cieli dello Zingaro, insieme ai numerosi rapaci, vola anche la rara aquila del Bonelli.